FANFIC

Peccato Inevitabile

Francesca Akira 89




- Peccato Inevitabile
(creata per il Fanfiction Contest Xsmas Edition) Chrno. I suoi ricordi. Un regalo da ritirare. E una distesa di candida neve. *"E' proprio inevitabile far del male agli altri?"*
[ Autore: Francesca Akira89 ] [ Rating: G ] [ Genere: Triste, sentimentale, introspettivo ] [ Capitoli: 1 ]



Fanfic partecipante alla seconda edizione del Contest (Xmas Edition)

***


I fiocchi candidi si riflettevano nei suoi occhi scarlatti come batuffoli staccatisi dalle nuvole, per andare a depositarsi nell’altrettanta candida distesa su cui poggiavano i suoi piedi.
A dire il vero, la neve di quella Londra fumosa ed inquinata non era poi così candida… Anzi, tendeva lievemente al grigio, quasi al cinireo. Eppure, il contrasto con la sua veste nera la faceva apparire perfettamente immacolata.
Veste nera, capelli neri, carnagione scura. Animo nero.
Animo nero di un demone peccatore.
Completamente fuori posto in quell’ universo candido.



“Tutto questo doveva servire a realizzare il tuo sogno…”


Scosse la testa e riprese a camminare, schivando le persone che si affrettavano per le ultime compere.
Doveva sbrigarsi anche lui, o si sarebbe ritrovato senza regalo per Azmaria.
Bel ringraziamento, dopo tutto quello che aveva fatto per lui. Era solo per merito suo se era stato riaccolto nell’ Ordine di Magdala. Ora che anche Joahn Remington aveva lasciato il suo posto…
Nessun altro si sarebbe fidato di lui.
Chissà come stava Joshua...
Respirò pesantemente, sforzandosi di concentrarsi solo sul pensiero dell'amica... E sul regalo da farle.
Era molto in ritardo, e se non si fosse sbrigato non l'avrebbero fatto entrare.. non nel bel mezzo della Messa di mezzanotte, almeno.
Sapeva quanto l’albina ci tenesse a festeggiare il Natale tutti insieme. Nonostante fossero passati anni da quando l’aveva incontrata la prima volta, e quella bambina dalla voce angelica fosse ormai quasi una donna, l’entusiasmo infantile dedicato allo scarto dei regali era rimasto lo stesso del loro primo Natale passato insieme.
Azmaria…
Pensare a lei, al ruolo che aveva avuto e a quello che ricopriva adesso, lo riportava automaticamente alle.. altre.


“Ho sempre desiderato incontrarti…”
...
“Tu.. chi sei?”



Strinse i denti e riprese a correre.
Bianco. Bianco. Bianco.
Bianco come i capelli di Azmaria.
Bianco come la carnagione di Joshua, Satella, Maddalena e…


“In questo momento.. Non mi importa di nulla, solo io e te…”


…Rosetta.
Rallentò il passo e aprì lentamente la mano, sul cui palmo bruno spiccava ancora chiaramente il segno più scuro della bruciatura causata dalla stimmata.
Perché non si era dissolto nel momento in cui lei era morta?


"I demoni servono al Paradiso... Noi siamo Sue creature tanto quanto gli angeli, facciamo parte dell' equilibrio"


Sorrise amaramente. Il colore candido e immacolato della neve era anche quello dei capelli di Aion, che contraddizione. Aion.. la cui perversa natura l'aveva portato addirittura a liberare il Pandemonium...
Se lui che non lo desiderava era vivo, non osava pensare cosa fosse successo al suo blasfemo compagno, che più volte aveva dato prova di essere immortale.
Non lo sapeva e non gli interessava...
No.. in realtà non è che non gli interessasse... Desiderava fortemente che non incrociasse più il suo cammino, nè quello delle persone che gli erano care.
Un nuovo sorriso...
Le persone che gli erano care?!
A parte Azmaria, erano tutte scomparse.
In un mondo migliore forse, o forse no.
Lui avrebbe voluto.. Desiderava soltanto...
Perfavore...


"Tsk.. Un demone che prega?!"


Satella...

Una macchina dall'ululante sirena gli sfrecciò accanto, facendolo sussultare.
L'opera dei Crusaders continuava ad avere ripercussioni sul mondo...
Avrebbe fatto meglio a rientrare.. Davvero... Prima che qualcuno potesse... Si accorgesse...
Sospirò e riprese la sua corsa, diretto all' emporio a cui aveva prenotato il regalo.


"Un giorno percorreremo la Linea Astrale insieme!"
"E io ne scriverò un libro!"
"Perché no?"



La porta, dagli infissi lievemente ghiacciati, scricchiolò sotto il suo peso nel momento in cui l'aprì, appoggiandosi pesantemente alla maniglia per riprendere fiato:
- Buo.. Buonasera...
- Appena in tempo, giovanotto... Stavo per fare l'inventario e chiudere...- asserì giovialmente l'arzillo vecchietto dietro il bancone.
- Mi spia.. spiace di aver fatto così tardi.. Avete.. ancora.. il mio...- tossicchiò, ancora ansante per la corsa e per l'ansia che i frammenti di ricordo che continuavano a bersagliare la sua mente gli procuravano.
- Ehi, piano piano ragazzo! Non ti preoccupare... Eccolo qui...
La mano rugosa del negoziante estrasse un cofanetto d'ebano da sotto il bancone, facendone poi scattare il coperchio.
Le dolci note del carillon penetrarono rilassanti nella sua mente tormentata.
- Visto? Perfettamente funzionante! Te lo incarto...
- N..no, grazie... Non ho tempo...
Prese cautamente tra le mani la scatola lignea ora chiusa, passando in cambio i soldi guadagnati nel liberare dalla neve il giardino del convento proprio quella mattina.


"Cosa pensi che direbbe Aion se sapesse che ora sei un cagnolino di Dio?"


S'inchinò lievemente, infilandosi il dono sotto la blusa:
- Grazie mille!
- A te, giovanotto... Buon Natale!
- Buon Natale!- una vocina acuta, infantile, preceduta dallo scampanellio della porta, gli impedì di rispondere all'augurio.
- Buon Natale, signori! In cosa posso esservi utile?
- Buongiorno...- disse sorridente quella che probabilmente era la madre della piccola- Siamo venuti a cercare alcuni articoli da regalo.. potrebbe...
Chrno distolse lo sguardo dalla bimba sorridente, ben imbacuccata in un cappottino rosso e con un cappello bianco vaporoso che lasciava scivolare fuori le trecce biondastre.
Aprì la porta lasciata socchiusa, preparandosi psicologicamente ad affrontare nuovamente tutto quel bianco, stavolta con l'aggiunta dell'immagine di una bambina dalle trecce bionde e gli occhi azzurri che lo guardava sorridendo sfacciata... Che gli ricuciva il mantello... Che gli intrecciava i capelli fermandoli con un ridicolo fiocco giallo brillante...
- COOME, NIENTE CARILLON! NON E' GIUSTO, LO DESIDERAVO TANTO!
- Mi spiace, ho venduto l'ultimo proprio poco fa...
- NON E' GIUSTO, NON E' GIUSTO!
- Edith, non strillare così... Non essere sciocca...
- MA NON E' GIUSTO...
I singhiozzi di Edith lo seguirono fin fuori il negozio.


"Il tuo desiderio di non fare del male agli altri è un sogno infantile"
"Nel momento in cui proteggi qualcuno, ci sarà qualcun altro che ne soffrirà..."
"Qualsiasi cosa tu faccia, non puoi impedire che qualcun altro soffra"



Si circondò con le braccia, più infreddolito che mai.


"Il tuo sogno non si realizzerà..."


Forse avrebbe fatto meglio a prendere un taxi...
Già.. ma gli restavano abbastanza soldi...?


"Proprio perché non vorrai far del male agli altri..."


Maddalena...
I suoi capelli biondo chiarissimo... Il suo aspetto etereo... Gli occhi azzurro chiaro... Simile ma diversa a Rosetta...
La sua capacità di vedere il futuro attraverso i sogni...


"Ho sempre desiderato incontrarti, perché sapevo che tu avresti preso la mia vita..."


Per essere una Santa, gli aveva sbattuto in faccia la verità con fin troppa spietatezza...

Eppure.. il suo sorriso...


"Perché io.. davvero.. ti amo!"


L'aveva amata... Oh, sì...
Quanto aveva amato Rosetta, cinquant' anni dopo...
Quanto gli mancavano, entrambe...
Perché non aveva potuto restare sigillato in quella tomba, insieme a lei, per l'eternità..?


"Questo è un contratto.. La mia vita per salvare la tua..."


Portò lo sguardo all'orologio...
Accidenti, se era tardi! Azmaria probabilmente era già preoccupata per il suo ritardo...
No, no.. Non andava... Lei doveva rimanere concentrata per la Sacra Rappresentazione...
La sua voce era l'unica cosa che donasse ancora speranza alla gente...


"E' proprio inevitabile far del male agli altri?"


Svoltò l'ennesimo angolo, sperando di scorgere la Croce della Cattedrale.. ma si bloccò, il fiato sospeso.
In piedi vicino ad un lampione, una bambina infagottata in un cappotto rosso, il cappello di traverso sui capelli biondi, che si asciugava gli occhi...
Abbassò lo sguardo sul cofanetto che teneva fra le mani...


"E' proprio inevitabile far del male agli altri?"


- Ehi, piccola..?
- Mh..?- la bimba sollevò lo sguardo azzurro su di lui.
Lui sorrise, porgendole il carillon:
- Tieni!
- Eh..?- un sorriso radioso si accese sul viso arrossato dal freddo- Grazie!- tese le manine guantate, ma prima che potesse prendere ciò che quelle brune gli offrivano, un' altra mano più grande si mise in mezzo:
- EDITH!- esclamò una voce furibonda e preoccupata insieme- Che stai facendo? Ti ho detto mille volte di non rivolgere la parola agli sconosciuti mentre non sono con te!
- Ma mammaaaa...- strillò la piccola, mentre nuove lacrime si formavano nei piccoli occhi cerulei.
Chrno sbatté un paio di volte le palpebre, col respiro spezzato dalla sorpresa:
- U.. un momento signora.. io...
- Andiamo, sbrigati!- esclamò la donna, tirando via Edith.
- MAMMAAAA! SEI CATTIVA, CATTIVA, CATTIVA..- il rumore di uno schiaffo interruppe le invettive, mentre la bimba veniva trascinata via in lacrime.
Chrno rimase sul marciapiede, scosso. Abbassò lo sguardo sul carillon immerso nella neve, che semiaperto, continuava a diffondere nell'aria le note della sua melodia.
Si chinò, prendendolo fra le mani e scrollandolo da quel candore.
Lo specchietto nel quale si rifletteva la ballerina di piombo si era un po' incrinato.


"E' proprio inevitabile fare del male agli altri?”
...
"Sì..."





Note dell'autrice:

Che ne pensate?
Troppo deprimente come fanfic sul Natale?
Ho pensato che visto che Aion nell'ultimo episodio sembra essere tornato, poteva essere lo stesso anche per Chrno!
Le frasi in corsivo centrate sono tutte frasi prese testualmente (o quasi) dagli episodi della serie... Soprattutto da quello 21... Certo che Maddalena non era un tipo ottimista, eh?