FANFIC

Sayonara

Ashley




NOTA DELL’AUTRICE:
A differenza della mia prima fic, che aveva un tono alquanto drammatico, questa
è più sul romantico con alcuni intervalli comici.
Si lo so, sono un tipo mooooolto profondo (eh, come no!)
Vi prego di perdonare gli errori che sicuramente ci saranno, ma sapete, sono un
giovane talento…… (si, talento….N.D.Lettori) (cattivi! N.D.A.)

Ash si scostò la visiera del cappello dagli occhi, la luce lo accecò per un
istante.
I nostri amici camminavano verso Sifilidipoli, la prossima palestra da battere
era loro totalmente ignota per ciò che riguardava il capopalestra e il tipo di
Pokémon che usava nelle battaglie.
Tuttavia Ash non era per niente spaventato e marciava allegramente nella
foresta di…nella foresta di….nella…foresta…."Ma dove siamo?" chiese d’un
tratto rivolgendosi a Misty e Brock.
Ovvio che una domanda del genere risulti alquanto idiota.
Infondo era lui che stava guidando il gruppo "Ecco, lo sapevo, ci siamo persi
di nuovo per colpa tua" sbuffò Misty incrociando le braccia "Ehi non è stata
colpa mia! È Brock quello con la cartina in mano!" replicò il moro facendo il
broncio "Si ma eri stato tu quello a dire “tranquilli, faccio io, seguite me e
arriverete in capo al mondo…” eccetera eccetera" gli ricordò saggiamente
Brock.
Brock era l’unica cosa intelligente di quella specie di “carovana”.
Lui era il più saggio e dire che Brock fosse il più saggio è come dire che il
fuoco è più freddo del ghiaccio.
Insomma per farla breve Brock, nonostante l’età, non era certamente maturo,
tuttavia, fra quelle tre persone, era quello con un miglior senso
dell’orientamento e una maggior capacità di esprimere concetti sensati.
"……Si, lo ammetto e va bene! Ora frustatemi pure!" ammise lui abbassandosi
nuovamente la visiera sugl’occhi.
"Mpf…ma non abbiamo intenzione di frustarti…." sorridette Misty "Ci basta
solo il fatto che PER UNA VOLTA tu abbia ammesso un fallimento" gli spiegò.
"Be’ non è proprio un fallimento…" iniziò a dire lui "Ecco che ci risiamo
con “Mister Orgoglio massimo”…." sussurrò Brock nell’orecchio di Misty.
Al che la ragazza iniziò a ridere sotto i baffi, cercando di mascherare quanto
la battuta di Brock le sembrasse azzeccata e divertente.
Ma si vedeva.
Le sue spalle erano scosse da risolini repressi.
Ash si sentì come offeso.
E che c’era di male? Se lui era fatto così che ci poteva fare? E poi in ogni
caso non è carino fare certi commentini! E Brock non lo sa che parlare
all’orecchio è da maleducati?
Ash si voltò di scatto e prese a camminare velocemente nella direzione opposta
"Ehi Ash! Ash dove vai? Quella non è la parte giusta! Stai andando nella
direzione sbagliata!" gli fece notare Misty "Me ne infischio!" sbottò lui
senza voltarsi.
"Ma come te ne….e che gli è preso?" riflettè Misty sottovoce "Boh, ma non
credo che sia il caso di lasciarlo solo" aggiunse Brock "Hai ragione, meglio
andarlo a cercare "Giusto, dividiamoci, ci diamo appuntamento qui tra mezz’ora
circa ok?" puntualizzò il giovane.
Misty annuì e prese a camminare.
Non serviva correre, tanto Ash non si era allontanato correndo, non doveva aver
fatto molta strada.
Intanto l’allenatore di Pokémon che di cognome fa Ketchum si era accasciato
sull’erba per riprendere fiato.
Non ce la faceva più. Quel passo affrettato si era trasformato in breve in una
corsa forsennata, senza uno scopo preciso.
Forse aveva solo bisogno di stare un po’ solo, forse voleva solo far vedere ai
suoi amici che non gli andava che gli ridessero in faccia, voleva forse
dimostrare che non era un tipo da prendere per i fondelli, lui!
Si sdraiò a pancia all’aria tenendo fra le labbra serrate un filo d’erba.
Le nuvole scorrevano lente sopra di lui, dall’aspetto così morbido e innocente,
così candide e allegre.
Chissà se Brock e Misty lo stavano cercando.
Chissà se si preoccupavano per lui.
Comunque andasse ora di loro non gliene importava un fico secco.
Era stanco. Le palpebre si fecero pesanti, insieme al respiro.
Si addormentò cullato dai fili d’erba mossi dal vento che spirava dal sud.
Un vento caldo, estivo, che porta il riposo.
Intanto i passi di Misty si fanno sempre più corti e pesanti.
La ragazza iniziava ad ansimare e a sudare.
Tutta l’ombra che le fronde degli alberi di quella foresta le offrivano non
bastavano a compensare il suo bisogno di freschezza.
Ma che fine aveva fatto Ash? E Brock? Forse sarebbe stato meglio tornare
indietro e chiamare soccorsi.
Già ma dietro…dove? La foresta si era fatta fitta e il sentiero era scomparso,
insieme al senso dell’orientamento di Misty.
Le girava la testa.
Ovunque volgeva lo sguardo trovava alberi, alberi e solo alberi.
Non un cartello o un qualcos’altro che le indicasse la direzione giusta da
prendere.
La sua salvezza fu il rumore di uno scroscio d’acqua provenire da dietro la sue
spalle.
Seguì quel suono fino a che non si trovò davanti ad un ruscello limpido e
cristallino che vagava fra gli alberi.
Misty si accasciò a terra accanto al corso d’acqua.
Vi immerse le mani fino al polsi, per poi farle riemergere d’un colpo,
producendo diversi schizzi che andarono a bagnarle il volto.
Una ventata di vita nel caldo di quella mattinata.
Un pensiero la destò dalle sue sensazioni: Ash.
Si, dove si era cacciato? Poi il suo sguardo fu attirato da un cappellino
dall’aria singolare che, come cullato dalle onde del vento, faceva su e giù.
Si avvicinò di più e i suoi sospetti furono confermati.
Il cappello di Ash, che il ragazzo si era messo sulla faccia per far si che il
sole se ne stesse al posto suo, lontano dai suoi occhi.
Il corpo di Ash era cullato dal respiro e, di conseguenza, anche il cappello.
Ma tu guarda che fanfarone, pigro, viziato ed egoista! Senza pensare ai suoi
amici e alle loro preoccupazioni si era addormentato come un salame sull’erba.
Un’idea diabolica le illuminò la mente "ASHH!!!" urlò d’improvviso tutto d’un
fiato, il ragazzo sobbalzò a quel grido facendo cadere in malo modo il cappello
che rotolò sull’erba "Misty! Ma sei matta?" la rimproverò "Sei completamente
priva di cervello?" "No, non sono io quella scema qui! Semmai caro mio potevi
pensare un po’ di più ai tuoi amici, io e Brock, ci hai fatti preoccupare!"gli fece notare in tono rimproverevole lei.
Ash sbuffò "Be’ quello non mi sembra il modo più aggraziato per svegliare la
gente" sussurrò il moro afferrando il cappello e infilandoselo in testa con un
gesto brusco.
Poi si alzò in piedi e si diede un colpetto ai vestiti "Dov’è Brock?" le
chiese allora un po’ freddamente "Lui e io ci siamo divisi per venire a
cercarti, ora io mi sono persa e non trovo più né lui né il nostro punto di
partenza" confessò Misty con aria demoralizzata "Su, cerchiamolo e
andiamocene da questa foresta" sbottò Ash passandole oltre, senza degnarla di
uno sguardo.
Camminarono per circa dieci minuti, Ash in testa e Misty in coda.
Nessuno osava dire niente.
L’unica certezza di non essere soli che avevano erano i passi sull’erba
dell’altro.
Ad un tratto Misty cacciò un urlo "Che c’è?" si voltò di scatto Ash
spaventato "Que-quello stupido verme mi ha attaccata!" si lamentò lei,
inginocchiata a terra con le mani premute attorno alla caviglia.
Be’ conoscendo Misty è normale che un povero Pokémon non identificato (Misty
non ne aveva specificato il nome) si sia spaventato sentendo le sue grida da
isterica.
Probabilmente, sentendosi minacciato, aveva deciso di attaccarla con un innocuo
morso alla caviglia.
Eppure Misty ne stava facendo una tragedia.
"Dai, fammi vedere" sospirò Ash avvicinandosi a lei, le scostò le mani dalla
caviglia ma a quanto sembrava il morso non era poi così innocuo "Ma perdi
sangue!" esclamò stupito "Mi fa…tanto male" sussurrò Misty strizzando gli
occhi.
No, non stava esagerando.
Che fare? La ragazza non poteva certo camminare così "Dai aggrappati a me, ti
porto io finchè non troviamo una radura dove medicarti, qui non mi piace" le
disse.
Misty assunse un leggero colorito rosso quando Ash se la caricò sulla schiena.
Gli fece passare le braccia attorno al collo mentre le sue gambe scendevano
penzoloni lungo i fianchi di lui.
Doveva confessarlo, le piaceva! Le piaceva sentire il calore del corpo di Ash
mescolarsi con quello del suo, le piaceva sentire le mani di Ash sostenerle le
gambe, le piaceva tenere il petto premuto contro la schiena del ragazzo
che…..amava? Forse. L’amore è un sentimento strano, alcuni dicono che ti fa
sudare le mani, altri che ti fa venire le farfalle nello stomaco, altri ancora
che ti fa battere il cuore molto, troppo velocemente…..tutte teorie che
tuttavia non dimostravano niente.
Lei quando stava con Ash non sentiva queste cose, si sentiva semplicemente
bene.
Il benessere. Questo provava in sua presenza. Si sentiva sicura, si sentiva
libera, si sentiva felice!
Si, lo ammetteva, il cuore in quel momento le batteva forte.
Ma questo se non è amore cos’è?
Si chiese, quando si sentì adagiare a terra "Eccoci" sussurrò Ash.
Erano arrivati in una radura di erba verde circondata da alberi enormi, Ash
aveva seguito il ruscello.
Prese un fazzoletto dal suo zaino e lo inumidì con l’acqua fresca di quel
piccolo torrente.
Ci legò stretta la caviglia di Misty, quel frescore le diede sollievo
"Grazie" sussurrò non riuscendo a guardarlo negli occhi "Di nulla" rispose
lui e sul suo volto si dipinse uno splendido sorriso "Finalmente ti vedo
sorridere" gli disse "Di’, mica ti sarai offeso prima no?" gli chiese.
Ash abbassò lo sguardo tornando serio.
Si mise a sedere al fianco di Misty "Be’ in realtà…un po’ si…" confessò "Oh
Ash, mi dispiace, non volevamo offenderti, lo sai che non volevamo, noi…" ma
il moro la bloccò mettendole un dito sulle labbra "Lo so, ho reagito male. Non
preoccuparti, non sono più arrabbiato" e le rivolse un sorriso dolcissimo.
Misty arrossì leggermente "Speriamo Brock abbia chiamato dei soccorsi, ci
verranno a cercare…" disse, cercando di cambiare argomento.
Ash aprì la tasca anteriore del suo zainetto e ne estrasse un barattolino di
legno, lo aprì e ne tirò fuori una zolletta di zucchero, la porse a Misty
"Vuoi?" le chiese.
Misty la prese fra le mani ringraziando, maneggiandola come fosse di cristallo
"Non ho altro da mangiare" si lamentò lui infilandosi in bocca tre o quattro
zollette contemporaneamente.
Misty mise in bocca la sua.
Era dolcissima.
Be’, che conclusione geniale: è zucchero!
"Ash…." lo chiamò d’un tratto.
I suoi occhi incontrarono la profondità scura di quelli del ragazzo "Si?"chiese lui "Io…io mi chiedevo se…se tu…insomma se a te piace qualcuno…." si
fece coraggio lei, sperando vivamente in un si "Be’….perché me lo chiedi?"arrossì lui.
Misty scrollò le spalle "Così, per sapere" era brava a recitare "Io…in
realtà si" ammise lui abbassando lo sguardo, non riusciva a sostenere i dolci
occhi di Misty, era troppo bella, aveva paura di rimanere bloccato a fissarla e
magari lei avrebbe pensato che lui fosse un maniaco o chissà cosa…"Ah si? E
chi è?" gli chiese allora.
Ma che faceva? Perché voleva saperlo?
Ash la guardò in volto, tornando improvvisante serio "Tu. Io….ti amo Misty"le confessò. Silenzio. Ecco, ora mi riderà in faccia, mi sta bene che dico le
cose senza ossigenare il cervello accidenti! Ma Misty non accennò nemmeno ad un
risolino.
Solo uno splendido sorriso "Oh Ash….allora non sto sognando!" lo abbracciò
forte appendendosi al suo collo.
Ma che caspita succede?
"Cosa? Vuol dire che anche tu….?" fece per domandarle.
Ma un bacio gli tolse la parola.
Misty ormai aveva preso coraggio e aveva posato avidamente le labbra sulle sue.
Nessuno più le avrebbe privato il sapore di quella bocca.
Di quella bocca, di quelle labbra dal sapore così dolce, ancora con l’odore
dello zucchero sopra.

Fine

Gnek gnek! E nessuno saprà mai se i due usciranno dalla foresta! Ahahahah!
Scusate.
Comunque vi è piaciuta questa fic?? Queste prime due che ho fatto hanno un solo
capitolo ma mi piacciono tantissimo!! Sapete che qualche commentino mi farebbe
un enorme piacere oltre che mi tirerebbe moooolto su di morale? Le cose
cambiano un po’ se è negativo ma sono talmente disperata che mi va bene anche
uno in cui mi dite chiaramente che FA SCHIFO!
Ashley