FANS' LAND

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Ormai ti ho dimenticato by SailorMeila

Cornelia camminava sola sul lungo mare, con la luce del tramonto, pensando e ripensando agli avvenimenti di quel giorno.

Non si era mai sentita così felice, o meglio, forse sì, ma era troppo doloroso ricordarlo.

Il primo bacio di Caleb, tutte le volte che lo aveva salvato, che si erano amati così dolcemente e appassionatamente.

Per lei era l’uomo ideale, bello, coraggioso, sensibile…

Aveva passato pomeriggi interi pensando a lui e sospirando, aspettando il momento in cui l’avrebbe finalmente rivisto.

Poi, dopo la sfida contro Nerissa, il mondo le era crollato addosso…

Caleb l’aveva lasciata così, senza interpellarla, volendo fare il coraggioso.

Ormai lui non la amava più, era innamorato di Elyon, la sua migliore amica.

Una situazione più brutta di questa lei non se l’era mai immaginata e aveva sofferto tantissimo, sino a quel pomeriggio.

Mentre stava studiando, qualcuno suonò al campanello.

-Ehi, Corny, sono tara! C’è un’emergenza!

Lei scese di corsa, pensando al peggio, ma alla porta di casa trovò una bella sorpresa…

-Peter, ma che ci fai qui? Dov’è Taranee?

-Ciao Cornelia! Io passavo per caso, la mia sister non l’ho proprio vista. Vuoi fare una passeggiata?

Lei, neanche a dirlo, accettò volentierissimo.

-Dai, sali!

La fece accomodare sul cannone della bicicletta, poi mise le mani sul manubrio e si diresse verso il parco.

Cornelia si sentiva benissimo circondata dalle braccia di Peter.

Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare.

Dopo minuti che sembrarono secondi, sentì la bicicletta fermarsi.

“Ma come, così presto?”

Scese malvolentieri dalla bici e i due si sedettero su una panchina.

Restarono lì per mezzora, parlando e ridendo.

Poi Peter avvicinò il viso a quello di Cornelia, ma lei si tirò indietro.

Aveva paura, paura di soffrire tanto come le era capitato con la sua precedente storia.

Fece per alzarsi e andarsene, ma qualcosa le tratteneva il piede.

Abbassò lo sguardo e vide che un’edera rampicante le si era avvinghiata attorno alla caviglia, come per dirle di non scappare.

“Il mio elemento, mi sta trattenendo. Allora è questa la cosa giusta!?”

Improvvisamente si sentì piena di una sicurezza che non aveva mai avuto.

Alzò la testa di scatto e posò le labbra su quelle di Peter.

Sentì il sapore delle sue labbra in bocca, mentre il suo mento sfiorava il suo pizzetto ruvido.

Lì, su quella panchina, la stessa panchina su cui Cornelia si trovava ora, seduta a sfiorarsi le labbra con un dito.

Estrasse dalla tasca il disegno di Caleb che le aveva fatto Elyon e lo strinse con entrambe le mani, tenendolo fra il pollice e l’indice, pronta a strapparlo.

Era incredibile come fare quel semplice gesto fosse più difficile di fare un doppio Axel sui pattini.

“Ora basta, devo dimostrarmi più forte di te!!!”

Lo spezzò prima a metà, poi, prendendo coraggio, lo strappò in mille pezzi che gettò in aria.

Il vento li portò lontano da lei.

I pezzi di carta volarono per qualche minuto insieme ai gabbiani, poi planarono in acqua.

Cornelia rimase a guardarli finché non affondarono, poi si voltò con decisione.

“Caleb, da stasera sei completamente uscito dalla mia vita!”.

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