Briganta poichè...
Briganta, il mio lavoro, Annalisa, colei che vive dentro di me e da me aspetta di poter vivere, e poi io, diciassettenne, che gira per il suo piccolo mondo, ora felice, ora triste, ora sola ora con tanta gente. E scrive. Io. E vive, lei, la briganta, la pioggia nostra. Da qui questo layout: frasi di quel poco che finora c'è, ma che sarà molto, prima o poi, e immagini strappate a libri di storia, di una storia che non possiamo scordare, poichè la briganta ci vive, e sono state importanti. C'è bisogno di destarsi, a questo mondo.


Marge [o Margherita o Ayumi] con l'Eskimo e un gatto greco!

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Compagni di strada
[scusate se dimentico qualcuno, vi sono solo quelli che "frequento" di solito...]
 Scuola: Nike, Giulia B, Giulia C, Chiara, Anto, Anna, Maria, Ciki, Silvia, Viviòn, Federico, Simona, Sonia B, Jenny, Veronica, Daria, Chiara, Elisa, Claudio, Morgana, Luna, Stefano.
 Scout: Viviòn, Ludovica, Roberto, Marco, Alfredo.
 On the web: Meggie, Steve, Lucia, Kir@, Manuel, Michele.
 Altri: Marta (cugina), Lorenzo (fratello), Alisia, Sonia, Menni, Corrado.
 E TODA LA COMMUNITY SALENTINA!


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 Grafikat.it [script link]
 Veruska.it [script immagini]
 Immagine grande: Triennale occupata a Milano il 30 Maggio 1986; altre immmagini: scontri armati a Roma tra studenti e polizia, funerale di Martin Luther King, tutte prese da "Almanacco di storia illustrata - 1968" [Grazie a papà!].

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GIOVEDI' 15 APRILE 18.25
Margherita: gucciniana
Canzone: Canzone delle domande consuete [F.Guccini]
Libro: Madame Bovary [Flaubert] - Noi, i ragazzi dell zoo di Berlino [Christiane F.] - Oceano Mare [Baricco]
Titolo: Guccini insegna sempre

Son giorni che penso a cosa dovrei (o vorrei) scrivere qui di questa Pasquetta, e Pasqua; mi hai fatto venire il tarlo!

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l'uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Potrei scrivere una bella lista della spesa e indicare le mille cose che mi sono accadute questi giorni con facilità e esattezza, in modo asettico e pulito e indolore; potrei fare giri di parole poetici e vuoti e cercare anche solo lontanamente di riassumere il tutto, tutto ciò che sento e ho sentito e ho pensato e ho riso.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare le parole in linguaggio d'azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei;
dicon tanto un silenzio e uno sguardo.
Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che saro' domani...
non parlare non dire piu' niente se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi alle mani.

Allora ho deciso che, molto filoficamente (del resto stamattina mi sono gettata a capofitto in Cartesio, seguendo le file delle sue idee innate, avventizie e fittizie come se dovessero decidere della mia sorte), faccio qualche breve considerazione.
Ho scoperto che la mia vocazione è fare la shampista, se ci rivedremo voglio lavarti ancora i capelli.
Adoro quando le persone che mi vogliono bene entrano in camera mia e si mettono guardare le foto e mi chiedono chi c'è ritratto e quando e dove e perchè e quale sono io.
Mi piace avere casa piena di gente e musica e voci, anche se io sono al piano di sopra e tutto mi arriva solo di riflesso. Mi piace ballare la Colita con Nike e Ciki.
Le feste familiari mi stanno angosciando tanto, di recente, e lo sai bene, ma Domenica pensavo "tanto fra qualche ora sto a Roma con i Vicentini e starò bene".
Il tempo fa su di me uno strano effetto. Quando so che me ne rimane poco per fare e dire tutto quello che vorrei, di solito finisco a desiderare che passi subito e finisca tutto subito, perchè questo scorrere lento ma incisivo mi fa impazzire.

Non andare...vai. Non restare...stai.
Non parlare...parlami di te.

Mi piace stare al Casaletto, che sia Pasquetta o qualsiasi altra festa, anche se trovo assurdo che voi abbiate voluto andarci a piedi! E mi piace quel sole leggero che un po' scalda e un po' no, le foto e Ciki che fa la filosofica guardando l'orizzonte e Cicciottino e Cicciottina e il Terzo Incomodo, Giuly e Roberta come due coniugi cretini e tutti gli altri, e anche voi che siete tanto simpatici davvero.
Abbiamo brindato con quel buon vinello frizzatino perchè ci conosciamo da ben 24 ore -conoscenti nel senso di vederci- (ma forse ora sono addirittura 36! Fa quasi venire una vertigine!) e subito dopo Giuly mi ha fracicata con acqua freddissima e abbiam mangiato ininterrottamente fino alla cena anche se cose un po' strane e mal cucinate.
Ieri sera mia madre ha fatto il risotto con gli asparagi e quel gatto morto che ci avete portato voi! E il commento di mio fratello è stato: "Mamma ci ha messo quel salame spalmabile che abbiamo trovato in frigo." E poi dici che sono io eh?!

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse
come un prato coperto a bitume.
Rimanere cosi' annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le eta',
e' uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicita'
Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perche'?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te.
Aver tutto, ma non il domani.
Non andare...vai. Non restare...stai.
Non parlare...parlami di te.
[Canzone delle domande consuete - F. Guccini]



VENERDI' 09 APRILE 20.04
Margherita: un po' triste forse solo annoiata
Canzone: ...
Libro: Madame Bovary [Flaubert] - Fango [Niccolò Ammaniti]
Titolo: Vacanze del c***o...

Odio stare a casa. Svegliarmi la mattina, pimpante e piena di voglia di fare, darmi da fare fino a pranzo, e poi sprofondare in questa noia triste e nulla facente. Ho messo a posto la camera, piegato tutti i vestiti, lavato qualche maglietta che mi servirà (ma tanto piove, cielo bastardo!), lavorato un po' al sito, cucinato (da sola, e finalmente mi sono fatta la frittata con le cipolle: erano tre anni che aspettavo questo momento!), telefonato qui e lì per organizzare: a. la serata che poi non si è organizzata; b. il weekend, che per fortuna andrà bene e finalmente non dormirò più da sola per qualche notte!
E soprattutto odio stare da sola; per lo meno ho scritto tanto (terminato anche un raccontino cominciato qualche tempo fa, carino, secondo me, il mio solito stile introspettivo del c***o, strappi di momenti tristi che cambiano la vita), e ho letto, anche, il primo racconto del libro di Ammaniti che ci aveva consigliato la prof. alla cogestione. Bello, davvero, ho riso tanto e poi alla fine, rimane quest'amarezza, perchè il racconto vuol sembrabre una parodia brutale e invece, si intiusce, è realtà, e la fine, the happy end, è quanto di più falso ci possa essere, ma lo voglio far leggere a mamma.
Ieri a Roma tutto il giorno con papà, e ho conosciuto Lloth. Mi ha fatto uno strano effetto, quando ho capito che quella in porta era lei (ci ho messo mezz'ora solo a capire che quelle in verde erano le sue comapgne di squadra, e con quell'armatura non l'avrei mai riconosciuta se non l'avessero chiamata ad alta voce ad un tratto). Poi però abbiamo camminato e chiacchierato tanto e mi ha fatto piacere. E' diverso, che non conoscere un ragazzo, dopo averci scambiato tante parole scritte e virtuali. E io sono esperta ormai di questa pratica.
Domenica arrivano i Vincentini, domenica arrivano i Vicentini, domani torna Nike, Lunedì si va al casaletto è come una litania magica che mi ripeto. Domani mi getto sul latino per non pensare al tempo che deve, DEVE scorrere o io qui in casa impazzisco.


LUNEDI' 05 APRILE 20.04
Margherita: media
Canzone: Scarborough Fair [Simon and Garfunkel]
Libro: Madame Bovary [Flaubert]
Titolo: Nothing costs like Stella [compito di inglese: 9]

"Nothing costs like Stella"
John had been waiting since five o' clock that she came at the appointment, in that Italian bar so chic and expensive, as she liked. He had ordered a beer and now he was staring at the glass bottom with a terrible face. "She never liked keeping people waiting" he repeated himself continuous, but he was frightened she did not want to see him another time.
John had met Stella in a bar like that, one night, when he was in Italy to study; she was really nice, not so beautiful but she had something special that impressed him and he never forgot. She had blond hair and green eyes, freckles and a crafty expression. With an excuse he met her and since that night, they met once or twice a month to stay together and walk around the city of Milan; she spoke an amusing English and he loved listening to her; she was intelligent but had a lot of problems with her family: her father had ran away from home when she was only eighteen, and her mother had had to raise her and her brother, that was younger. So Stella grew strong and sure of herself, but in fact incapable of having serious relationships with anyone.
Once Stella said: "I'll never have a Love. I'm not capable of loving someone, because I'm afraid to remain alone."
Two days ago John had decided to marry Stella to prove her that he was really in Love with her, to become happy together. So he bought a very wonderful ring, made of diamonds and white gold, and asked to her to meet.
Stella did not go to the bar. John listened to the music that a nice waitress selected; it was good Italian music. At nine o' clock, after four hours, John stood up, put the ring on the little plat as a payment for the waitress, that had supported his afternoon, and left.

Domenica notte hanno ritirato la patente a mia mamma, così ora siamo bloccati in questo paese schifoso per almeno un mese; ho preso cinque e mezzo in latino, e questo mi ha buttato giù da morire, non tanto per la media [con gli altri voti che ho, non ho problemi di sufficienza ma io punto sempre ai 6 punti e ora mi sembrano irraggiungibili], ma perchè, credevo di sapere il latino, credevo di non avere problemi di sorta in questo; sono demoralizzata da morire e voglio solo studiare latino e rifarmi per il prossimo mese!
Per il resto, sabato forse viene qui l'Altro e altri di loro della gita, sono molto contenta. E aspetto ansiosa mercoledì e il corso, un punto luce in questa settimana buia [sempre che troviamo un modo per arrivarci, io e mamma].


MERCOLEDI' 31 MARZO 20.15
Margherita: bagnata ai piedi da stamattina alle sette
Canzone: ...
Libro: Madame Bovary [Flaubert]
Titolo: corso di scrittura creativa, mercoledì ore 17-19.00

È Margherita che scrive. È Briganta che agisce (più o meno data la sua naturale natura di appassirsi senza bere di quel sole). Ma chi c'è tra Margherita e Briganta? E chi c'è ora tra me che batto i tasti e colei che vuole davvero esprimere tutto questo?
Chi c'è tra Margherita e tutte le mille "eroine" che di volta in volta sono ante da questo ticchettio, dalla mia lontanissima age di undici anni (più o meno quando cominciai a scrivere al computer). Chi c'è tra Margherita e colei che ogni giorno annota sul fedele quadernetto verde quello che pensa, strappi di Briganta, frammenti di altre mille combattenti, canzoni e colori e immagini sbilenche e lacrime versate?
Chi c'è tra me che voglio scrivere e colei-colui che racconta?
Non ci avevo mai pensato e ora mi sento molto più Briganta stessa che non colei che racconta cosa combinò quella piccola pirata (per dirla alla Brizzi) nel lontano '68.
O forse questa narratrice nascosta e inevitabile è uno schermo protettivo perché proprio Briganta, proprio lei, proprio io…?
(Alla fine del corso la signorina che lo tiene ci ha detto di provare a scrivere qualcosa sulla mamma, mettendo bene in risalto la prospettiva del racconto; mia mamma, che fa il corso con me, ha riso e protestato scherzosamente su un conflitto di interessi, che non potrei mai leggere lì qualcosa su di lei; la signorina ha ribattuto: vorrà dire che Margherita sceglierà il padre; e con uno sguardo a mia madre, ho capito subito che mi potrebbe essere ancora più difficile scrivere e leggere qualcosa su di Lui, che non su di Lei stessa).
       il mio corso di scrittura creativa ha un blog

LUNEDI' 29 MARZO 19.07
Margherita: ...
Canzone: Final contdonw [Europe]
Libro: Di noi tre [Andrea de Carlo]
Titolo: prende forma

Prende forma lentamente ma costantemente Brigata, cresce and raise up come non ha mai fatto prima - quando mi accontentavo di un'ora ogni due o tre giorni, lì a fissare lo schermo blu e concentrare ogni piccola sensazione nella connessione mente-cuore-dita sui tasti scricchiolanti. Ora è sempre accanto, come un gufo poggiato sulla spalla della mia mente, ho ininterrottamente questa voce un po' soprannaturale che all'orecchio mi suggerisce come raccontare quella sua piccola vita antica e dove mi trovo, tiro fuori il fedele quadernetto verde e appunto schegge di Briganta. Ce la farò quest'estate a giungere almeno a buon punto? Ho perso il filo cronologico degli eventi e vago in quella primavera di rivoluzioni, scrivo ora giorno di aprile ora torno a gennaio e ancora a quella calda sensazione di qualcosa che deve ancora accadere; ma la parte centrale, la tristezza e l'amarezza e la disperazione e infine l'indifferenza, dovrò farla tutta insieme, tutta di seguito spremendomi fino alla fine, e piangere con lei e ripercorrere tanti secondi della mia vita così; difficile ma non quanto la parte dopo. Perché mi resta così semplice scrivere qualcosa di malinconico e bello, piuttosto che non cadere nella banalità scrivendo di momenti felici? È la felicità ad avere un'intrinseca parte di banalità?
E intanto, mercoledì pomeriggio, dopo il dentista, ho sostituito il fedele ma ormai perso incontro Singolo con un lungo giro per via del Corso, da Piero il fichissimo a fare domande e scrivere appoggiata di schiena all'obelisco di Piazza del Popolo.
      

DOMENICA 21 MARZO 21.23
Margherita: felice oh felice come non da tanto...
Canzone: La tua libertà [Francesco Guccini]
Libro: Di noi tre [Andrea de Carlo]
Titolo: community

Pioviggine e caliggine fuori
dentro solitariamente luccicava tenue
la Briganta. Riflessa in quell'azzuro del desktop mi guardava sorridente dal suo lontano 15 Gennaio 1968 (manifestazione pacifica degli studentri della Cattolica a Piazza S.Pietro).
Ci siamo incontrate un solo secondo pomeridiano, poi tanta tristezza nel ritrovarmi sola, e per fortuna Cena Mensile, buona pappa, filmino della Grecia per ridere e avere nostalgia (e si rivede l'Altro e tutti loro vicentini, che buffe sensazioni), Nike a dormire e intripparsi sull'Ammmmore.

E poi...e poi Community.
Ero quasi commossa tanto stavo bene, ho pensato che niente si può eguagliare. Neanche che noi fossimo tutti e quattro lì, e ognuno praticamente per conto suo, ha quasi importanza; neanche pensare "Uh, qui l'ultima volta ci sono stata con il Singolo". Nulla se c'è la Community e addirittura salciccie e patate e cornetti alla crema, e la gara di scroccaggio per Termini, il tutto in alone arcobaleno (contro la guerra dei potenti - ora e sempre - disobbedienti).

E a casa, le mie membra chiedono pietà, ma la mente vaga pericolosa e allora mi tuffo nella consecutio temporum e nel Purgatorio, sesto canto, invettiva contro l'Italia. E presto...di nuovo, con te, Briganta, pioggia nostra, e il dramma che ti aspetta.
      

GIOVEDI' 18 MARZO 20.23
Margherita: capelli lavati!
Canzone: Piazza Alimonda [Francesco Guccini]
Libro: Il Manifesto [Marx]
Titolo: manifestazione

FUORI LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL'IRAQ
PACE IN MEDIO ORIENTE - BASTA ARMI BASTA GUERRE

sabato 20 marzo 2004
manifestazione nazionale a Roma
partenza ore 14 Piazza Barberini


Speriamo che sia una bellissima manifestazione! Quest'anno sono stata solo ad altre due, a differenza dell'anno passato, che ogni mese una piazza romana (o viterbese) sentiva anche la mia voce...! E neanche sono stata poi così bene, quest'anno...ma spero tanto che questa di sabato lo sia...soprattutto perchè è la prima della quale condivido ogni aspetto politico/ideologico.

Fronte Singolo definitivamente (o quasi) concluso; torno a modalità Plurale e nonostante qualche incertezza, voglio rimanerci un bel po', e domani sera, Cena Mensile tanto per ribadire il concetto. Non credo di volermi ingarbugliare ancora. Ma poi ho in mente un paio di pomeriggi di sole, e mi sento come se mi avessero privato ingiustamente di qualcosa; come se, invece di arrabbiarmi, o disperarmi, come al mio solito, stessi lì semplicemente a chiedermi "Ma perchè?".

Ma voi non avete voglia di qualcosa di grande e bello e soprattutto importante da fare? Una lotta, contro un'ingiustizia, un'importante servizio tra barboni e bimbi sfortunati, un viaggio in Asia Minore da Gino Strada, qualcosa del genere? Non avete voglia di pensare al Mondo?

Il 4 Marzo, il governo ha approvato in Parlamento una legge secondo la quale la manomissione di voto non è più reato, e come tale non è più punibile con il carcere, solo una multa, come se non paghiamo il biglietto dell'autobus o fumiamo in luoghi pubblici; se solo c'era la minima, remota opportunità che a qualsiasi prossima lezione non vincesse la proposta Berlusconi, ecco qua, falsificare le schede non è più così difficile, non preoccupatevi, salveremo ancora Silvio e condenneremo ancora tutti gli Italiani senza problemi!
      

DOMENICA 14 MARZO 16:09
Margherita: rincojonita
Canzone: Cristoforo Colombo [Francesco Guccini]
Libro: Il Manifesto [Marx] e Bastogne [Enrico Brizzi]
Titolo: oddea...

Ieri sera festa a casa di Menni. Sono contenta, sto bene, chiacchiero tanto con Sonia, che non vedo da molto e mi fa molto piacere, poi mi ubriaco, tutto comincia a girare, mando un messaggio al Singolo e lui mi risponde "Ok" ma non so cosa gli abbia scritto (tuttora non me lo ricordo, magari dopo lo chiamo). Ballando con Sonia, mi metto a piangere e le monopolizzo la serata, a consolarmi, poi, quando lei va via, mi soccorre Menni con caffè e tanta comprensione. Poi, tornando a casa con mamma, collasso fuori dalla macchina. Mi chiede se ho bevuto. Un po', limoncello. Buono, farmaco (ma la parola greca significa anche "veleno") magico e migliore, come lo chiama il poeta lirico Alceo. E poi a letto, un po' vergognosa, tanto sonno e oggi scout e fra poco partita. Ce la farò?
      

GIOVEDI' 12 MARZO 14:09
Margherita: studiosa
Canzone: Piazza Alimonda [Francesco Guccini]
Libro: Il Manifesto [Marx] e Bastogne [Enrico Brizzi]
Titolo: pallavolo

Ieri ho giocato una partita; premetto che ero a stomaco vuoto perchè ho passato metà del pomeriggio in bagno e non mi sono azzardata a toccare nulla di commestibile; l'altra metà (direttamente da scuola) l'ho passata al consultorio, la sera prima avevo fatto tardi, la sera prima pure, la sera prima...e vabbè; quando poi finalmente alle cinque e mezza mi sono messa a letto, mamma e Lori si sono alzati e hanno cominciato, come al loro solito, a urlarsi per le scale; morale? Ho giocato senza nessuna forza in corpo, assonatissima e per di più...da alzatore. Io non ho mai fatto l'alzatore, io sono un centrale, e mi sentivo davvero frustrata; l'alzatore tocca più palle di tutti in ogni azione, ma non schiaccia, non mura, non difende...insomma praticamente inutile, se poi, come me, in più non sa alzare! Avevo un muso lungo fino a terra! Non mi piace e non lo voglio più fare!
Poi per fortuna ho dormito tranquilla a casuccia.

Forse domani mi incontro col Singolo; non so che pensare e sono un po' angosciata. Confusa, forse...a volte vorrei strozzarlo con le mie mani! Altre vorrei solo che, aldilà di qualsiasi nostro "legame", sia possibile passare di nuovo quei bei pomeriggi a Villa Borghese, in panchina a prendere il sole e guardare il cielo e prendermi in giro e arrossire e. Basta così. Sono stufa di questi Duali. Voglio solo Plurali numerosissimi. Ho sentito anche l'Altro, ieri. Vi posto una foto della gita, dal titolo "Giuly, Marge e Nike in: la pubblicità delle tute a quattro euri del mercato di Cerenova". Carina no? Io sono quella al centro!


      

SABATO 06 MARZO
Margherita: vorrebbe ripartire
Canzone: Quella che non sei [Luciano Ligabue]
Libro: Il Manifesto [Marx] e Bastogne [Enrico Brizzi]
Titolo: di ritorno dalla gita

Sveglia alle nove e mezza, chiudo di nuovo gli occhi, mi addormento, sogno di essere ancora nell'Oscar Hotel, bere birra e chiacchierare e ballare con quelli di Vicenzo e Grosseto nonché l mia compagne di classe, siamo tutti contenti e nonostante qualcuno voglia andare a letto, io li prego e li convinco che, fatte ormai le cinque, è inutile andare a dormire e svegliarsi di nuovo alle sette, e quindi rimanere, ancora a ballare, cantare, scherzare, fare foto e filmini. Ma alle undici apro gli occhi ed eccomi, nella mia camera, rigorosamente a dormire da sola, con una voglia di alzarmi che non ho da settimane. Sono tornata.
Mettiamolo subito in chiaro: no, non è stato eccezionale come i miei due ultimi viaggi, Gallipoli quest'estate e Taranto questo Capodanno: quelli sono stati viaggi col cuore; ma ha avuto su di me un effetto grandioso di stacco da questa normalità che non riesco più a sopportare. Atene, cinque giorni, gita scolastica con il nostro acidissimo ma simpaticissimo prof. Ugo, con il I A e il terzo C. Credo che prima d'ora non avessi mai conosciuto sul serio alcuni miei compagni di classe, come Fabrizio e Gianalbert, o Sonia, che si è lasciata andare e ci ha sconvolti. Mi sono trovata nuovamente bene come sempre con le mie amiche, abbiamo fatto tanto macello, siamo stati rimproverati ogni sera dal Digos, addetto alla sicurezza dei piani, scherzato e forse anche esagerato un po' col professore (io sicuramente), dormito una media di tre ore a notte, girato di malavoglia tra musei e monumenti ma schizzato velocissime tra i negozi della Placa…insomma normalissima e bellissima gita scolastica. Però ora sto così bene e non faccio che ripetermi "ieri a quest'ora ero lì" e "ieri a quest'ora stavo…ed con…"; pian piano passeranno queste 24 ore e non potrò più farlo; lo ripeterò dentro di me tra una settimana dicendo "una settimana fa…" e poi basta. Però ora sto così giù perché vorrei tornare, o vorrei partire di nuovo, insomma, purché non si resti qui che già mi sono rotta e la pesantezza di queste mura mi sta schiacciando…!

La prima notte alle tre ognuno già era nella sua camera, così Nike, Giuly ed io ci siamo messe a parlare sull'amicizia, sul fatto che qualcuno di recente si è allontanato, che succederà inevitabilmente quando fra un anno e mezzo, finita la maturità, ognuno prenderà la propria via; era un discorso abbastanza triste…io spero tanto che momenti come questi non finiscano mai. E poi, una sera a cena Nike, Ciki ed io ci siamo invece, infilate in una discussione particolare sulla solitudine, di cui io, bene si sa, sono maestra, grazie ai miei anni delle medie; Ciki ripeteva che lei ne aveva sofferto tanto in prima, ed io invece tutti e tre gli anni e avrei voluto dire "Si, grazie anche a te" ma poi ho lasciato perdere, mentre Nike diceva di non averne mai sofferto. Ho pensato che mi hanno salvato, in quarta ginnasio. Davvero mi hanno salvato quei 24 (ora 19…ma vabbè!). E soprattutto Nike, Giuly, Chiara, Giulia C e tutte quelle con cui sono diventata più amica. Nike mi ha chiesto di scriverle qualcosa, tipo un monologo, sulla solitudine, dato che ci stanno lavorando a teatro e può servirle. Mi piace l'idea, ci ho già pensato un po' e entro domani comincio a buttare giù qualcosa, poi magari lo pubblico anche qui.

Per il resto, credo di aver fatto una cosa non molto carina l'ultima notte; da una parte sono stata bene, tranquilla, e quindi non me ne importa nulla; dall'altra sento, lo so, di averlo fatto, un po', per ripicca nei confronti del Singolo, che tanto non lo verrà mai a sapere, e questo non è carino soprattutto nei confronti dell'Altro, e poi non serve a nulla. E ora sono un po' un confusa. Vedremo che succederà la prossima settimana, quando ci vedremo, io e il Singolo. Da una parte vorrei allentare un po', dall'altra spero proprio che mi metta in condizione di non poter resistere…e non so. Povero Altro, simpatico ma troppo lontano. E neanche lo conosco! Ho passato la serata a raccontargli la mia vita, quando gli ho detto "dimmi qualcosa di te" ha detto che la sua vita non è interessante, oltre che ha 4 in latino e fa karate, poi siamo finiti in camera e tanti saluti a tutti. Ed è finita così.

Ho fatto il test della purezza e ho realizzato il 70% di purezza, anche se qualche domanda non l'ho capita e ho risposto un po' a casaccio.
      

SABATO 28 FEBBRAIO 14.36
Margherita: sola a casa
Canzone: Ricordi quei giorni [Francesco Guccini]
Libro: Il Manifesto [Marx] e Bastogne [Enrico Brizzi]
Titolo: todo el mundo a la pistaaaaa yeah!

Tanto per ribadire che, cara Ninni, non sei l'unica a ballare davanti allo specchio! Capita anche agli elefanti di prim'ordine come me eheh! E ora che stiamo imparando la bachata, a scuola, costringo mia madre ad aiutarmi a esercitarmi! E nemmeno in educazione fisica posso permettermi un sette, e no!

Basta, momento ludico-pazzo finito; mi sento così pressata (mal di testa da una settimana ininterrotto), che ho voglia di scaricarmi un po'. Un paio di riflessioni però sono d'obbligo...

I BLOG: GENERI E GENESI
L'altra notte non riuscivo a dormire e mi sono messa a cliccare qua e là a casaccio, captando frasi e parole e commenti e riflessioni, grafiche spettacolari e contenuti nulli, lay-out offerti da splinder pre-confezionati, ma bellissime parole incise in colori spenti o scontati. E sono capitata su blog davvero particolari; di quindicenni, pieni di "K" "xkè", "nn" e tutte queste abbreviazioni che odio; sono quelli che tengono di più all'apparenza, come il mio credo (l'apparenza, non i contenuti!), e i loro post sono semplici e tratti dalla loro vita quotidiana; i commenti relativi sono "un baciotto", "un salutino" e così via...
Poi ci sono quelli della fascia un po' più alta d'età. Le grafiche sono curate (e spesso prese da siti che le offrono gratis), i contenuti un po' più vari, comprendono anche riflessioni su libri o eventi politici o tematiche universali (l'amore, l'amicizia, etc) in modo più esauriente e profondo. I blog dei trentenni e dei quarantenni contengono una serie di lamentele politiche, familiari e lavorative; i blog degli over60 sono simpaticissimi e originalissimi, e i commenti di figli e vari parenti sono davvero esilaranti! Poi ci sono le eccezioni, e probabilmente sono quelli che mi colpiscono di più e che mi soffermo più volentieri a leggere (ho escluso da questa brevissima e certamente non esaustiva rassegna i blog collettivi e i blog che contengono racconti e così via). Ah...e poi quelli che parlano esclusivamente di sesso, qualsiasi età abbia il blogger; dall'alto della mia graande esperienza potrei anche tenere qui dei corsi simili a LoveLine (MTV), o roba del genere, ma oltre a duecento commenti a post, cosa ne ricaverei? Approfondirò la questione in futuro. Quello che vorrei chiarire è se i blogger hanno un blog per i commenti, o semplicemente per la necessità di tenere un diario, o entrambe le possibilità.

Vagando qua e là, quindi, ho incontrato il diario di una donna, madre di due bambini più piccoli di me, che ha dei problemi con il marito, e il blog verte quasi tutto intorno a ciò. Non era possibile lasciare commenti per me che non sono una splinder-blogger, così le ho scritto; non so cosa volessi dirle veramente, sicuramente mi sono anche un po' impicciata con le parole, volevo solo segnalarle che m'ha colpito, leggere quel blog, dato che io sono (o sono stata) in una situazione simile, anche se da parte della figlia. Questo è un blog particolare, con il quale, oltre a un commentino scemo, si riesce ad istaurare un dialogo interessante! Comunque volevo dirti grazie, le tue parole mi hanno fatto molto piacere!

Lunedì parto per la Grecia, una settimana, e non vedo l'ora. Sono così contenta! Ho proprio bisogno di questo stacco. L'altro giorno, dopo tre settimane di silenzio, ho riavuto contatti col Singolo; una bella e sana semi-litigata con conseguente mio intrippamento mentale, e chiarimenti del caso. Ma ho deciso che non me ne importa nulla- non voglio che me ne importi nulla e gliel'ho detto; altri problemi non li reggo, o dev'essere bello, o non deve essere. Basta- e finalmente si parte.
      

VENERDI' 20 FEBBRAIO 21.21
Margherita: sola a casa
Canzone: Ricordi quei giorni [Francesco Guccini]
Libro: Il lupo della steppa [Herman Hesse]
Titolo: Io non credo davvero che quel tempo ritorni ma ricordo quei giorni... [Francesco Guccini - Ricordi quei giorni]

...e ci parlammo, ognuno per lasciare qualcosa, per creare qualcosa, per avere qualcosa.
Ti ricordi quei giorni?
I tuoi occhi si incupivano, il tuo viso si arrossava,[...]


Nel 1815, durante il congresso di Vienna, convocato dalle maggiori potenze europee per ristabilire l'ordine interrotto dalle vicende napoleoniche, vennero adottati due principi: il principio di equilibrio, sostenuto principalmente dall'Inghilterra, per mantenere neutrali le potenze nel continente ed evitare che alcuna potesse prevalere sulle altre e rappresentare un pericolo per l'isola britannica, e il principio di intervento, secondo il quale ogni potenza poteva intervenire militarmente negli altri paesi, qualora si verificassero movimenti rivoluzionari [naturalmente, ritenuti pericolosissimi]. Ovvero, se un popolo provava a ribellarsi al governo assolutistico al quale era stato costretto, tutta l'Europa aveva il diritto/dovere di intervenire.
Nel 2003, l'America, pardon, gli USA, scavalcando le istruzioni dell'ONU, che così firma la propria condanna e il proprio completo fallimento, applica il principio di intervento decidendo dove andare a combattere, e arrogandosi il diritto di scegliere per altri popoli, tra l'altro lontani dal proprio territorio, la forma di governo, le leggi, la storia. E tutto ciò, bombardando villaggi di persone innocenti, bambini donne e uomini, e vendendo sottobanco armi e munizioni a tutto il Medio Oriente. Ma perchè indignarsi solo della storia passata?

Ma come mi sento strana, oggi. Sono sola a casa e studio da un paio d'ore, ho deciso di fare una pausa per scrivere nel mio diarietto e vedere se qualche anima pia commenta o mi scrive e-mail [forte bisogno di comunicazione; che dire del resto sono un cancro come il mio caro Petrarca, e poi non mi chiama mai chi dovrebbe].
Ascoltavo i due cd live di Guccini [non la Collection, ma "Quasi come Dumas" e "Guccini e i Nomadi in concerto"], e ho scoperto questa canzone, sentita mille volte nei miei brevi 17 anni ma mai ascoltata.
Mi ha colpito, ogni parola, ogni frase, ogni altro "ammenicolo".

[riprende] poi mi dicesti: "Basta, perché non voglio guardarti, perché ho paura ad amarti."
E dicesti, e dicesti, e dicesti...
Le tue parole quasi io non ricordo più, ma nemmeno tu ricordi niente.
Ora dove sei, e che gente vede il tuo viso e ascolta
le tue parole leggere, le tue sciocchezze leggere, le tue lacrime leggere,
come una volta?

Mi vengono in mente tante cose, ma soprattutto, perchè paura di amare? ; perchè paura di stare bene?
Paura del dolore dopo, grande. E sinceramente, se ora penso ad amore, mi viene in mente si la mia sfera personale, ma soprattutto altre; altre che vedo intorno a me, altre belle e gioiose, altre tristi. Mi guardo intorno con due occhioni spalancati...confusa, credo. Leggendo quel libro, Il lupo della steppa, capisco un po' come sono io, ma poco come sono gli altri. Forse per questo sono una frana nelle relazioni sociali. Vabbè...torno a studiare...

"La grandezza dell'uomo sta in questo: che esso ha coscienza della propria miseria. Una pianta non si riconosce miserabile. Conoscere di essere miserabile è, quindi, un segno di miseria, ma in pari tempo un segno di grandezza." [Blaise Pascal 1623-1662]
      

LUNEDI' 16 FEBBRAIO 14.33
Margherita: pensierosa
Canzone: A chi [Fausto Leali]
Libro: Il lupo della steppa [Herman Hesse]
Titolo: salviamoci...

Costoro hanno due anime, due nature, hanno un lato divino e uno diabolico, il sangue materno e il sangue paterno, e le loro capacità di godere e soffrire sono così intrecciate, ostili e confuse come in Harry il lupo e l'uomo. E questi uomini la cui vita è molto irrequieta hanno taolvolta nei rari momenti di felicità sentimenti così profondi e indicibilmente belli, la schiuma della beatitudine momentanea spruzza così alta e abbagliante sopra il mare del loro dolore, che quel breve baleno di felicità s'irradia anche su altri e li affascina. Così nascono, preziosa e fugace schiuma di felicità sopra il mare dlla sofferenza, tutte le opere d'arte nelle quali un uomo che soffre si innalza per un momento tanto al di sopra del proprio destino che la sua felicità brilla come un astro e appare a chi la vede come una cosa eterna, come il proprio sogno di felicità.

Quando sono stato per un po' senza piaceri e senza dolore e ho respirato l'insipida sopportabilità delle così dette buone giornate, la mia anima infantile è talmente agitata dal vento della miseria che prendo la lira arruginita della gratitudine e la scaglio in faccia al sonnacchioso e soddisfatto Dio della contentezza e preferisco sentirmi ardere da un dolore diabolico piuttosto che vivere in questa temperatura sana.


Mi ha fulminato, Hesse. Che grande. Ho trovato un po' di tutto quello che io penso da un po', finlamente su carta, quasi fosse universale. Questa sono io...devo finire questo libro.

Ecco io e Ludo prima della festa di Vivion, così potete vedere quanto ero tirata, liscia truccata e vestita bene. Che buffe sensazioni a rivedersi! Poi ne metterò altre nel sito personale.






Super Ninni ma che hai questo periodo, sei triste? Dai, non stare giù...lo sai che ad Aprile ce ne andremo a Taranto, e poi fra due settimane siamo in Grecia col nostro acidissimo Gallici, a mequsqhn kai tina pros bian pwnhn! Sorridi tesora =)
      

MARTEDI' 11 FEBBRAIO 19.14
Margherita: così così
Canzone: ...
Libro: Gli indifferenti [Moravia]
Titolo: tatuaggio e decisioni e scuse...

Questo è il tatuaggio che mi sono fatta da appena due ore. Il ragazzo l'ha disegnato proprio per me, ed è proprio come lo volevo, piccolino, sopra la spalla destra. Mi ha fatto pochissimo male...e direi quasi bene. Da du giorni ero un po' giù e finalmente oggi, forse condizionata da un'intervento esterno, ho deciso, basta Singolarità, basta perchè è troppo difficile, impegnativo, troppi rischi. Il viaggio è bello i primi giorni...dopo vien sempre uno strano dolore, una piccola piccola malinconia; c'è solo Briganta, e con lei, non solo la mia pioggia Annalisa, ma tutto ciò che io, e solo io, ho, creo, distruggo, decido. C'è il mio racconto, c'è il mio studio, che mi piace tanto, c'è la pallavolo che come impegno "sentimentale" è lieve ma, a volte, anche tanto importante, come valvola di sfogo; c'è scout, che al momento non va molto bene, ma, anche lì, posso farcela, se voglio, perchè ci sono io, e basta. O io, o io e il gruppo. Ma io e qualcun'altro, e basta, no. Basta così. Almeno per ora. E poi...ci sono i miei amici. Non so come farei...di recente, avevo quasi preso la sottile tendenza a rimandare, dire no, dire che dovevo prima vedere se...mai più, lo giuro. Prima il noi plurale, poi il noi duale, sempre eventualmente. Questo non vuol dire che sia tutto finito; ma ho bisogno di un po' di tranquillità, ci devo riflettere.

Sabato sera, Vivion ha fatto la festa per i suoi diciotto anni; duecento invitati, dj, musica commerciale e house e per fortuna un po' di balli di gruppo, un buffet enorme, fuochi d'artificio, e perfino Douglas dei Centocelle che ha fatto lo spogliarello, quel tipo di feste che io non farò mai, e se non fosse stato per lei, non mi sarei neanche agghindata com'ero, liscia, truccata dalla mamma di Ludo che è estetista, vestitino, calze, stivali, coprispalle. Ma io voglio tanto bene a Vivi, e ho fatto tutto per lei. C'eravamo noi, e c'era tutto il mio passato: ragazzi con i quali ero in classe alle elementari, alle medie, che incontravo sempre quand'ero piccolina e ora per fortuna sono usciti dalla mia vita. Poi c'erano Roberto, Federico, un po' tutti...mi sentivo come trasportata in un'altra dimensione, come se per qualche scherzo strano, mi avessero trasformato per una sera e inserita in una specie di stanza dell'autocoscienza; pensare e non pensare tutta la serata, ballare senza vergognarsi come non ho mai fatto, civettare un po', fare la stupida con Douglas bellissimo, e nel frattempo vederli lì, vedere i loro sguardi un po' stupiti, un po', come anni fa, indifferenti o cattivi, ed io, forte di Nike, Giulia, Enzo, Vivi, Roberta e tutti gli altri amici, mi sentivo quasi bene.
E Roberto mi ha chiesto scusa, ha detto che si è comportato male, che non sapeva, che gli dispiace...e abbiamo parlato per tanto, era un po' ubriaco ma d'altronde, la sangria era molto buona...sono stata così felice e mi sono sentita come se un cerchio si fosse chiuso. Ecco perchè ero stata trasportata in quella strana dimensione! Del resto ho parlato tanto anche a Federico, soprattutto la mattina dopo, dato che abbiamo dormito tutti da Giù. E' stata una bella serata. Un riscatto. Non credevo e invece...peccato che ora vada un po' così...così. Spero solo che, come al solito, non mi riduca a non capirci nulla e sbattere contro vetri che non avvisto.
      

MERCOLEDI' 04 FEBBRAIO 18.24
Margherita: bene
Canzone: Aria [Gianna Nannini]
Libro: Gli indifferenti [Moravia]
Titolo: Uccidere un uomo non significa difendere un'idea. Significa soltanto uccidere un uomo. [1554]

Torno ora da un giretto a Ladislao con zietto, a trovare sua mamma. Oggi sto bene ma per due giorni circa sono stata abbastanza giù, non so neanche perchè, uno dei soliti su e giù d[e]alla vita. Ero triste e mi sembrava di essere un po' abbandonata...ma io sono quel tipo di persona che tende troppo facilmente alla malinconia, e basta che non mi si chiami per due giorni, e divento paranoica. Oggi però va meglio. Ho portato la prima stesura del tema alla professoressa, abbiamo corretto due cosette insieme ed entro la prossima settimana lo spediremo al concorso. Me così felice!
Oggi ho avuto la pagella:
MATERIA SCRITTO ORALE
Italiano nove otto
Latino otto nove
Greco otto otto
Inglese otto otto
Storia - sette
Filosofia - sette
Matematica - sette
Fisica - otto
Scienze - otto
Storia dell'arte - sette
Ed. fisica - sette
Condotta - otto
Religione - molto


Sono molto soddisfatta, anche se mi dispiace di quei sette in storia e filosofia. Del resto, se voglio avere sei punti di credito alla fine dlel'anno, TUTTI i sette devono scomparire. Ce la farò!
Ultima notizia: mi sono fatta liscia e scalata i capelli! Non mi ero mai vista così pettinata, io che di solito sembro una barbona, e mi fa un certo effetto! Appena avrò una foto ve la farò vedere =)
      

MERCOLEDI' 04 FEBBRAIO 18.24
Margherita: ok =)
Canzone: Potere al popolo [Banda Bassotti]
Libro: Gli indifferenti [Moravia]
Titolo: su è giù da un[a] [vita] palco

Proprio ora che io mi sento così bene, a parte le lacrime settimanali (ma sto per battere il record di tre settimane senza!), scuola va bene, amici va benissimo, la sezione Singolo sembra prendere una piega inaspettata e un po' sconosciuta ma mi paice così tanto che mi sento un po' Marghe-quindicenne, lacrime in pullman e al telefono, e non le mie. Tesore, mi dispiace, per tutte e due, di ciò che vi succede. Io ci sono sempre, ricordatevelo, anche se valgo poco e spesso mi concentro un po' troppo su me stessa.
Settimana affollatissima di impegni e appuntamenti e persone, feste e mangiate e servizi di estetica e parrucchiere. Mi faccio liscia scalata o riccia, con i capelli corti? Deciderò domani sul momento! Il tegmine arriverà sabato, festa dei 18 di Vivi che ha invitato 180 persone; metterò gli stivali solo per farle piacere, solo per lei, e me la legherò al dito! Saremo tutte bellissime e sarà una bella festa; ti voglio bene patata!
      

GIOVEDI' 29 GENNAIO 23.43
Margherita: indignata
Canzone: Ti amo [Umberto Tozzi]
Libro: Siddartha [Herman Hesse]
Titolo: siamo tutti omologati...

Siamo tutti controllati. Siamo tutti monopolizzati, anche quando andiamo alle manifestazioni, quando compriamo prodotti non di marca, anche chi crede di scegliere, in realtà non lo fa affatto. Credo di scegliere di mettermi un Eskimo, lo compro solo perché lo canta Guccini nelle sue canzoni. Oddio, la differenza c'è: lo pago 10 €, e non 150. Però, tutto è monopolizzato. Se potessi scegliere veramente, probabilmente andrei in giro nuda, fatto salvo il freddo, tanto è comodo. Ma il problema non è l'eguagliarsi a un gruppo nei vestiti, o nel modo di dare inflessioni alle parole, o per le espressioni tipiche; è naturale, è insito nell'uomo ed esiste da sempre. Del resto, sentire di avere i piedi ben ancorati a un gruppo, che dà forza e sostegno, è un buon punto di partenza per gettarsi nel mondo. Credo che il problema nasca quando l'omologazione colpisce il pensiero.
Quando nessuno si indigna perché Berlusca s'è rifatto il lifting, e nel frattempo, tante persone che avevano investito i risparmi di una vita in azioni della Parmalat, non rivedranno mai più i loro soldi.
Quando, l'anno prossimo, un professore su cinque perderà il posto di lavoro, perché la cara Moratti ha abolito, nelle scuole medie, due ore di italiano, due ore di tecnica, un'ora di geografia e una di storia a classe a settimana, e naturalmente, i professori, pochi, che conserveranno la cattedra, avranno più classi, più alunni, più programma da fare e meno tempo per farlo. Ma certo, che importa sapere la storia? Che importa sapere che c'è stato il giorno della Shoà? Quanti veramente lo sapevano, quanti l'hanno sentito dentro, quanti si sono indignati veramente?
C'è un libro bellissimo che io adoro: Jack Folla, Alcatraz, scritto da Diego Cugia, che la sottoscritta ha avuto la fortuna di vedere, se pur da lontano, di persona, una notte a Villa Borghese con 5000 altri albatros liberi. Un pezzo di questo libro dice proprio che indignarsi è importante, forse una delle azioni più importanti dei nostri giorni, e più ricacciate indietro nel dimenticatoio, soffocata fino a farla morire. Indignamoci, e svegliamoci. Siamo tutti controllati. Vuoi comprarti scarpe di marca? Vuoi pagarle 100 €? Fallo. Ma non le cambiare ogni due o tre mesi. E soprattutto, pensa, nel frattempo. Non chiudere la tua giornata solo perché finalmente hai trovato quel modello, quel colore, in quel negozio che volevi da giorni. Mettile ai piedi e usale per andare a dire la tua, in giro, senza vergogna, senza superbia, ma con coraggio. Pensa e dillo. C'è bisogno di far sentire la nostra voce! C'è bisogno di destarsi, a questo mondo.
      

MERCOLEDI' 28 GENNAIO 20.00
Margherita: bene =)
Canzone: Teorema [Marco Ferradini]
Libro: Siddartha [Herman Hesse]
Titolo: :: new layout ::

Nuovo lay qui nel mio diary, molto importante, per me. Perchè c'è Briganta. E ora è ovvio che molti di voi non mi capiranno, basti sapere che lei, Briganta, pioggia nostra, lei, presto [relativamente presto...qualche anno, direi], sarà dappertutto. E lo sarà! Nel lay ci sono immagini e frasi della sua, di un'epoca che mi affascina tantissimo e che vorrei aver vissuto. I colori fondalmentalmente rimangono gli stessi, perchè non mi piace il troppo colore che nasconde ciò che viene scritto, unica cosa importante. Qui ci siamo Briganta, io e null'altro.
Per l'occasione, cambio anche la layout dei commenti, ne ho trovato uno meno rosa e più carino.

Quanto a me...ho temuto davvero di aver litigato con tutte, e di brutto, ieri, perchè sono stata tra le poche a entrare durante una sega di classe; per due momenti ho avuto veramente paura, mi sono sentita davvero giù ma ora spero che tutto si sia risolto. Oggi, niente scuola [W la banda degli estintori], a Roma tutto il giorno, in giro, a sentirmi bene, sulle panchine di Villa Borghese a guardare il cielo...